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Chi era Aldo Moro, in breve

di | leTrattative - Blog
Orientamento politico, pensiero, storia e sequestro di Aldo Moro, ucciso a 61 anni dalle Brigate Rosse, il 9 maggio 1978

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Pubblicato: 18/09/22

Nato a Maglie (Lecce) il 23 settembre 1916, Aldo Moro ha ricoperto diverse cariche politiche, tra cui quelle di presidente del Consiglio, segretario del partito della Democrazia Cristiana, nonché – anni dopo – presidente dello stesso. Nel 1978 venne rapito dalle Brigate Rosse, imprigionato per 55 anni fino al triste epilogo avvenuto nel 16 marzo 1978, giorno della sua morte, quando i brigatisti misero fine alla vita del politico democristiano con 12 colpi d'arma da fuoco.

Il pensiero di Aldo Moro

   L'orientamento politico di Aldo Moro era tendenzialmente in linea con quello della Democrazia Cristiana, la quale si collocava ideologicamente in una posizione centrista, e che a sua volta trovava ispirazione nel pensiero di don Luigi Sturzo, considerato appunto padre spirituale del partito. Era quindi un pensiero ispirato ai dettami religiosi cristiani e di stampo fortemente conservatore. Nell'ultima fase della sua vita, l'operato di Aldo Moro si caratterizzò per una ricercata apertura verso i partiti di sinistra, in particolare quando il Partito Comunista Italiano (PCI) di Enrico Berlinguer avanzò la proposta di collaborazione tra i partiti di sinistra e quelli di ispirazione democristiana.

   Il progetto, che in piena guerra fredda rappresentava una vera rivoluzione non solo per la politica italiana ma anche per l'intera Europa, aveva l'obiettivo di avviare un programma comune politico volto a dare nuova vitalità al paese Italia. Una collaborazione che trovò le antipatie di esponenti sia di sinistra che di destra, e che oggi è conosciuta con il nome di Compromesso storico. Dopo un timido avvio a partire dagli anni '70, il progetto si concluse definitivamente con l'omicidio di Aldo Moro, che nel frattempo ne era divenuto il più noto sostenitore.

Storia del sequestro Moro

   Il 16 marzo 1978 membri delle Brigate Rosse rapirono l'onorevole Aldo Moro. L'agguato avvenne in via Fani (Roma), dove venne bloccata l'auto che conduceva il politico alla Camera dei Deputati. Ne scaturì una sparatoria in cui restarono uccisi gli agenti della scorta di Moro. Quella mattina stessa, alle 10.10, i brigatisti avrebbero rivendicato il sequestro all'agenzia di stampa ANSA.

   Per i successivi 55 giorni, Aldo Moro venne tenuto prigioniero in quella che le BR chiamavano “prigione del popolo”, soggetto a un processo sommario imbandito dagli stessi brigatisti. Per tutto il periodo della prigionia, le BR avrebbero cercato – invano – una trattativa con lo Stato italiano, chiedendo uno scambio di prigionieri.

   Gli esponenti dei partiti politici italiani assunsero la cosiddetta “linea della fermezza”, cioè un atteggiamento di totale rifiuto di scendere a patti con i brigatisti. Aldo Moro, lasciato completamente solo, non poté far altro che scrivere. Scrisse 97 lettere (c'è chi sostiene che in realtà siano 98), molte delle quali di critica verso i suoi compagni di partito.

Si può essere grigi, ma onesti; grigi, ma buoni; grigi, ma pieni di fervore. Ebbene, On. Andreotti, è proprio questo che Le manca. [...] Le manca proprio il fervore umano. Le manca quell'insieme di bontà, saggezza, flessibilità, limpidità che fanno, senza riserve, i pochi democratici cristiani che ci sono al mondo.

Lettera di Aldo Moro

   Mentre l'Italia seguiva con il fiato sospeso, il 9 maggio 1978 una telefonata dei brigatisti all'assistente di Moro, il professor Tritto, mise fine a ogni speranza: “Lei deve comunicare alla famiglia che troveranno il corpo dell'onorevole Aldo Moro in via Caetani […] Lì c'è una Renault 4 rossa”.

Morte di Aldo Moro

   Aldo Moro venne ucciso con 12 colpi di arma da fuoco e, secondo l'autopsia che si tenne il giorno dopo al ritrovamento del cadavere, morì per dissanguamento in un arco di tempo di 15 minuti.

   Sebbene tutti i brigatisti coinvolti siano stati arrestati e interrogati, oggi sono molti i punti oscuri sulla vicenda del sequestro Moro, e in materia sono stati scritti un gran numero tra articoli e libri. Sul caso sono state anche avviate commissioni parlamentari d'inchiesta, e il dibattito sembra non doversi mai concludere.

   Ciò che è certo, è che rimane l'evento tragico, la fine di un personaggio politico le cui ultime parole (rivolte alla moglie Noretta), ci ricordano che ad andarsene è stato prima di tutto un uomo:

Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienimi stretto.

Ultima lettera, Aldo Moro


 

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