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Diritto soggettivo e interesse legittimo: differenze e spiegazione

di | leTrattative - Blog
Differenze tra diritto soggettivo e interesse legittimo, con ulteriore spiegazione e possibili catalogazioni degli stessi
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Pubblicato: 14/03/23

Il seguente testo non equivale in alcun modo a una consulenza legale. È stato redatto per fini di studio durante la partecipazione a un concorso pubblico ed è stato messo online per gli utenti che stanno facendo altrettanto, fermo restando che occorre sempre fare riferimento a manuali autorevoli.

Il diritto soggettivo

esempio: È diritto soggettivo di Tizia la proprietà di un determinato immobile.

   Il diritto soggettivo altro non è che un diritto, sinonimo di situazione soggettiva attiva, richiamato nella Costituzione agli artt. 24, 103 e 113, e la cui evoluzione parte dalla cd LAC (all. E, 2248/1865)1, dove l'art. 2 devolveva alla “giurisdizione ordinaria […] tutte le materie nelle quali si faccia questione di un diritto civile o politico”. Oggi per diritto soggettivo si intende la situazione giuridica di vantaggio che l'ordinamento giuridico riconosce a un soggetto in relazione a un bene. I diritti soggettivi possono distinguersi in:

  1. diritti soggettivi perfetti; riconosciuti in maniera incondizionata al soggetto, che li esercita in maniera libera e i quali non possono essere condizionati dalla pubblica amministrazione, se non tramite apposito provvedimento. esempio: L'art 21 Cost. richiama il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero; richiama inoltre la libertà di stampa che, non a caso, non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

  2. diritti soggettivi condizionati; che sono soggetti a condizione, e si distinguono in:

    • diritti in attesa di espansione; si tratta di una sorta di diritto dormiente che attende un'autorizzazione da parte della pubblica amministrazione per poter essere concretizzato. esempio: il diritto di guidare, che può concretizzarsi solo con l'autorizzazione (patente di guida) emessa dalla pubblica amministrazione.

    • diritti suscettibili di affievolimento: sono i diritti che possono venir meno a causa dell'intervento della pubblica amministrazione. Si tratta di diritti che possono essere sospesi o revocati. esempio: ancora, il diritto di guidare, il quale può essere sospeso mediante ritiro della patente. Ulteriore esempio è il diritto di proprietà, che può essere limitato per intervento della pubblica amministrazione, con espropriazione del bene, o requisizione o occupazione.

Diritto soggettivo e interesse legittimo
Schema. Situazione soggettiva e giurisdizione amministrativa

L'interesse legittimo

esempio: È interesse legittimo di Tizia che, qualora la PA emetta una ordinanza illegittima di demolizione dell'immobile di sua proprietà, questa possa impugnare l'ordinanza innanzi al GA nell'aspettativa di annullamento dell'ordinanza medesima.

   L'interesse legittimo emerge nel momento in cui l'interesse del privato (volto a ottenere o conservare un bene della vita) viene a confronto con il potere della pubblica amministrazione2. Si può inoltre aggiungere che l'interesse legittimo è l'aspettativa di un soggetto che la pubblica amministrazione operi come previsto dalla legge, e che pertanto gli atti amministrativi da essa emessi siano conformi alle norme. In questo senso l'interesse legittimo può essere definito quale “diritto alla legittimità dell'atto amministrativo”3 o, ancora, “diritto all’annullamento dell’atto amministrativo illegittimo”4.

   La concretizzazione dell'interesse legittimo si esplica, innanzitutto mediante l'impugnazione dell'atto da parte della persona fisica coinvolta, poi mediante intervento del giudice amministrativo che può tutelare l'interesse legittimo del privato per mezzo di annullamento del provvedimento lesivo – così come considerato tradizionalmente – o, secondo la più moderna dottrina, anche mediante accertamento atipico, risarcitoria e condanna pubblicistica5. La dottrina più moderna tende ad ammettere differenti tecniche di tutela dell'interesse legittimo poiché si è andata a evolvere una concezione paritaria del cittadino rispetto alla pubblica amministrazione.

   In maniera schematica, la tutela dell'interesse legittimo del privato avviene quindi per:

  • azione di annullamento (del provvedimento lesivo), altrimenti impugnatoria (art. 29 d.lgs. 104/2010, codice del processo amministrativo – c.p.a.), intesa quale effetto caducatorio dell'atto illegittimo;

  • risarcitoria (art. 30 c.p.a.), ovvero “condanna al risarcimento del danno ingiusto derivante dall'illegittimo esercizio dell'attività amministrativa o dal mancato esercizio di quella obbligatoria”;

  • con l'accertamento atipico, o più in generale attraverso un’azione atipica (fuori dalle ipotesi tipiche contemplate) svolta in sede di processo amministrativo, e diretta ad accertare l'adempimento degli obblighi della pubblica amministrazione;

  • con la condanna pubblicistica (art. 90 c.p.a.); nella ipotesi in cui la pubblicità della sentenza possa contribuire a riparare il danno, il giudice può ordinare la suddetta pubblicità “a cura e spese del soccombente, [...] mediante comunicazione, nelle forme specificamente indicate, in una o più testate giornalistiche, radiofoniche o televisive e in siti internet da lui designati”.

   L'interesse legittimo è entrato a far parte dell'ordinamento italiano con la cd legge Crispi (l. 5992/1889, ed è richiamato – al pari del diritto soggettivo – nella Costituzione agli artt. 24, 103 e 113.

   I criteri di classificazione degli interessi di legittimità possono distinguersi come segue6:

  1. oppositivi: con interesse oppositivo si fa riferimento all'interesse del privato volto a opporsi a un provvedimento che minaccia l'integrità di un bene della vita che lo stesso mira a conservare. esempio: un privato che si oppone a un decreto di espropriazione per pubblica utilità di un bene di sua proprietà;

  2. pretensivi: cioè quegli interessi volti a ottenere un nuovo bene della vita. Ciò può essere conseguito solo attraverso l'intermediazione di un provvedimento ampliativo (autorizzazione, licenza, concessione) adottato dalla pubblica amministrazione;

  3. partecipativi: con riferimento a tutti quei poteri e a quelle facoltà riconosciute ai privati che – durante un procedimento – sono coinvolti nell'attività della pubblica amministrazione;

  4. procedimentali: cioè l'aspettativa, di quanti coinvolti in un procedimento amministrativo, che lo stesso si concluda secondo tempistiche prestabilite, con condanna qualora si registrassero comportamenti ostruzionistici e dilatori.

Diritto soggettivo e interesse legittimo
Schema. Interesse legittimo

Diritto soggettivo e interesse legittimo: ripartizione giurisdizionale

   Con riferimento ai rapporti tra privati e pubblica amministrazione, la ripartizione giurisdizionale delle controversie è instaurata come segue:

  • la controversia di un soggetto titolare di diritto soggettivo nei confronti di una pubblica amministrazione è risolta dal giudice ordinario (salvo i casi in cui la materia di competenza è esclusiva del giudice amministrativo). Vedasi ad esempio l'art. 63 d.lgs. 165/2001 (TUPI), con cui si attribuiscono alla competenza del GO “tutte le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni”.

  • La controversia di un soggetto titolare di un interesse legittimo nei confronti di una pubblica amministrazione è risolta unicamente dal giudice amministrativo.


1 Legge abolitiva del contenzioso amministrativo, allegato E, n. 2248 del 1865. Consultabile al seguente link, via “Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana”: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1865/04/27/065U2248/sg [accesso 14 marzo 2023]

2 Francesco Caringella, Compendio di diritto amministrativo (Giuridica Editrice 2016) 141.

3 Andrea Orsi Battaglini, Alla ricerca dello stato di diritto (Giuffrè 2005).

4 Giuseppe Ugo Rescigno, La tutela dei diritti soggettivi e degli interessi legittimi secondo la Costituzione italiana (il Mulino 2006).

5 F. Caringella, v. nota 2, 147-148.

6 F. Caringella, v. nota 2, 141-144

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