Il terreno è fertile per le estreme destre in Europa

Con Fratelli d'Italia (FdI) che passa dal 4,3% del 2018 all'oltre il 26% alla Camera del 2022, esultano i partiti Vox (Spagna), Fidesz (Ungheria), Alternativ für Deutschland (AfD, Germania), e Ressemblement National (Francia). La vittoria di FdI, che arriva dopo quella della coalizione dei Democratici svedesi di estrema destra, potrebbe segnare un punto di svolta per le estreme destre in Europa. Non a caso, pochi giorni prima dalle elezioni italiane del 25 settembre, la leader di FdI Giorgia Meloni affermava di sperare che la vittoria del suo partito in Italia potesse spingere l'estrema destra Vox in Spagna alle elezioni attese per maggio 2023¹.

   Mentre si delineano i risultati della vittoria di FdI, il Financial Times riporta le parole di Roberto Codogno, secondo cui “Talking of fascism is plain wrong”². Tuttavia il quotidiano britannico aggiunge che “Questo non vuol dire che non ci siano difficoltà in vista”. Come scrive EUobserver “l'avvento al potere dell'estrema destra in uno dei maggiori Stati membri fondatori dell'UE potrebbe creare problemi sia per Roma che per Bruxelles”³, in un momento di escalation della guerra economica nei confronti della Russia che “metterà alla prova la retorica di Meloni su Putin”. Poiché anche l'economia italiana sta soffrendo dell'aumento dei prezzi dell'energia, resta da vedere se non si instaurerà un coordinamento in materia tra partiti di estrema destra in Europa, già intrinsecamente euroscettici.

   La guerra in Ucraina può anche favorire il nazionalismo crescente tra i paesi dell'UE. È già cominciato il dibattito⁴ su una Europa più e meglio armata, in grado di sottrarsi all'ombrello militare offerto dagli Stati Uniti e poter contare sulle proprie capacità di difesa. Se diversi paesi europei stanno riconsiderando di introdurre il servizio di leva, e altri lo hanno già parzialmente introdotto (Lituania), la Germania si prefigge di assumere un ruolo militare di primo piano nel continente⁵.

   Tenendo da conto che alcuni partiti europei di estrema destra hanno spostato la loro attenzione sull'UE per compensare la perdita di sostegno a livello nazionale (si pensi ad esempio all'AfD), si palesa la possibilità di un maggiore coordinamento tra partiti di diversa nazionalità che potrebbero dar vita – come riporta David Traugott in un'analisi sul sito della American University – “una grande piattaforma a livello europeo”⁶.

   Il possibile odierno incremento a livello nazionale dei partiti di estrema destra potrebbe allargare le fila estremiste all'interno del parlamento europeo nelle elezioni del 2024, in un momento in cui la corsa agli armamenti e le politiche finanziarie si propongono come punti di incontro per i partiti di estrema destra europei, nonché terreni fertili per un crescente euroscetticismo.