Ancora ritenuti la prima potenza mondiale, gli Stati Uniti sono chiamati a fare i conti con un mondo sempre più multipolare. Se da un lato la Cina è salita a occupare un posto di rilevanza mondiale per forza militare ed economica, dall'altro la Russia conserva la più grande riserva di armi nucleari, mentre l'Europa, da insostituibile alleata USA, tende a spostare l'ago della bilancia internazionale in favore di Washington. Rimangono le maggiori potenze in via di sviluppo, come Brasile, Sud Africa e India, che procedono per percorsi divergenti, mantenendo fede a un approccio non allineato e alterando gli equilibri di potere che si sono instaurati a partire dalla seconda guerra mondiale.
In questo nuovo scenario internazionale frammentato – ben distante dal sistema bipolare che ha caratterizzato la guerra fredda – fanno da sfondo i conflitti per il potere locale che coinvolgono attori regionali e che vedono a loro volta la partecipazione – diretta o meno, volente o meno – delle grandi potenze mondiali. Iran, Arabia Saudita, Turchia, sono alcuni dei protagonisti che si affacciano con forza nelle dinamiche internazionali portandosi appresso tutti i loro nodi, i quali concorrono a destabilizzare ancora di più gli equilibri mondiali.
Quello che quindi si delinea a livello globale è un sistema multipolare altamente instabile, dove ogni paese è chiamato a dover fare i conti con un numero crescente di avversari. Non a caso gli Stati Uniti stanno oggi affrontando un possibile coinvolgimento bellico su più fronti: con la Russia nell'est Europa, con la Cina nell'estremo oriente, e con l'Iran, dove il grattacapo nucleare non permette di escludere l'uso della forza militare quale soluzione estrema – come ribadito più volte da Biden.
A complicare le cose, una politica statunitense che quando non è giocata su una voluta ambiguità, si palesa sconsideratamente contraddittoria. Al ritiro USA sia dall'impegno decennale in Afghanistan, sia dall'accordo nucleare iraniano, seguono le equivocità dell'amministrazione Biden, con le dichiarazioni presidenziali sull'interesse a difendere Taiwan prontamente smentite dalla Casa Bianca1. Come non bastasse, pochi mesi dopo Nancy Pelosi vola in visita a Taiwan (contro il parere della Casa Bianca), sprezzante delle critiche di una Pechino confusa.
C'è infatti da chiedersi se il governo cinese, difronte a questo caotico tiremmolla, stia valutando come realistico un coinvolgimento USA nel Pacifico. La questione è quantomai rilevante perché la Cina si comporterà in base a ciò che crederà di aver capito sugli States. Allo stesso modo, le azioni dell'Iran saranno l'eco di quanto la sua classe dirigente avrà o non avrà reputato verosimile una risposta militare da parte di Washington qualora si tirasse troppo la corda sul nucleare. Se Cina e Iran sottostimeranno le intenzioni dell'amministrazione Biden, potrebbero nascere delle guerre.
Tuttavia l'uso della forza in Iran non è per nulla scontato. Nell'ultimo anno gli assetti internazionali hanno intrapreso forti cambiamenti. Mentre la Russia invade l'Ucraina, fa saltare la sua storica partnership con gli Stati Uniti per ridurre l'arsenale nucleare, mitigando la sua opposizione alle ambizioni di paesi come l'Iran2. E proprio con l'Iran, Mosca sembra aver avviato una politica di cauto avvicinamento, in netto contrasto con il passato, e che potrebbe cambiare drasticamente gli assetti in Siria.
L'Occidente, d'altro canto, ha dimostrato forte coesione. Al massiccio invio di armi in Ucraina e al rapido avvio per l'integrazione della stessa all'interno dell'Unione Europea, la richiesta di accedere alla Nato da parte di Finlandia e Svezia, paesi storicamente avversi all'alleanza atlantica. Tutti segnali di compattezza che non possono passare inosservati alle potenze avversarie.
Rimangono però le incertezze. Mosca e Pechino stringono il loro asse e nella prima settimana di settembre avviano esercitazioni congiunte nell'estremo Oriente russo e nel Mar del Giappone3. La Turchia, che ha dato il beneplacito all'allargamento della Nato a Finlandia e Svezia, fa da mediatrice tra Mosca e Teheran in materia di nucleare, e nel frattempo accusa l'Occidente – con parole che ricordano quelle utilizzate in diverse occasioni da Putin – di provocare la Russia4.
Difronte a un panorama internazionale che sta bruscamente cambiando, diversi analisti non nascondono preoccupazioni su un eventuale nuovo conflitto mondiale. “E se la terza guerra mondiale fosse già iniziata?” – scriveva nel marzo 2022 Veronika Melkozerova su The Atlantic5 – “Forse è iniziata in Georgia, Moldavia e Siria. Forse in futuro l'invasione” dell'Ucraina “non sarà vista come l'inizio” di una Grande guerra, “ma come un punto di svolta decisivo”.
Resta da vedere cosa porterà l'inverno, quando la carenza di forniture di gas esacerberà i nuovi rapporti internazionali, forse accelerando quanto appare di inevitabile tra Oriente e Occidente che, come non si registrava da decenni a questa parte, sembrano in rotta di collisione.
1 Reuters, 2022. No change in U.S. policy towards Taiwan, says White House official. [online] Reuters. Disponibile al: <https://www.reuters.com/world/no-change-us-policy-towards-taiwan-says-white-house-official-2022-05-23/> [Accesso 9 settembre 2022].
2 Stening, T., 2022. How has the threat of World War III evolved, now that Russia and Ukraine have entered a ‘protracted’ war?. [online] News @ Northeastern. Disponibile al: <https://news.northeastern.edu/2022/07/28/world-war-3-threat/> [Accesso 9 settembre 2022].
3 Al Jazeera, 2022. Russia starts massive war games with China and other ally states. [online] Aljazeera.com. Disponibile al: <https://www.aljazeera.com/news/2022/9/1/russia-starts-war-games-with-china-and-other-ally-states> [Accesso 9 settembre 2022].
4 ANSA, 2022. Erdogan, Occidente provoca la Russia e sbaglia. [online] Agenzia ANSA. Disponibile al: <https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2022/09/07/erdogan-occidente-provoca-la-russia-e-sbaglia_833bae7b-7a96-4640-98d8-e9f647c421fd.html> [Accesso 9 settembre 2022].
5 Melkozerova, V., 2022. The Western World Is in Denial. [online] The Atlantic. Disponibile al: <https://www.theatlantic.com/ideas/archive/2022/03/what-if-world-war-iii-has-already-started/627054/> [Accesso 9 settembre 2022].
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