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Lago d'Aral: cause, conseguenze e futuro di un disastro ambientale

di | leTrattative - Blog
Un tempo uno dei più grandi laghi salini, il lago d'Aral è oggi conosciuto come uno dei più gravi disastri ambientali

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Pubblicato: 19/09/22

Situato sul confine settentrionale dell'Uzbekistan e il confine meridionale del Kazakistan, il lago d'Aral, un tempo uno dei più grandi laghi salini del mondo, è oggi una distesa desertica. Un rapido prosciugamento aggravatosi durante gli anni '60, per lungo tempo rimasto ignoto al resto del mondo. Quando durante l'era sovietica agli stranieri era proibito accedere alla regione, la notizia della difficile situazione del lago d'Aral fu diffusa dai satelliti occidentali.

   Il prosciugamento del lago d'Aral, è spesso indicato come la peggiore catastrofe ecologica provocata dall'essere umano. Oggi l'area un tempo ricoperta d'acqua, è una zona desertica che prende il nome Aralkum. Come Chernobyl, un altro grande disastro avvenuto in territorio sovietico, la distesa è diventata meta del turismo di disastro.

Cosa è successo? Le cause del prosciugamento

   Dagli anni '20 del 1900 secolo, l'Unione Sovietica stabilì che una vasta fascia del suo territorio in Asia centrale sarebbe stata impegnata per la coltura del cotone. Vennero quindi costruiti canali di irrigazione che in maniera inefficiente reindirizzavano le acque dei due fiumi affluenti, l'Amu Darya e il Syr Darya, per nutrire la monocoltura, la quale giunse a ricoprire milioni di ettari di terreno precedentemente incolto.

   La situazione del lago d'Aral si aggravò ulteriormente a partire dagli anni '60, quando si realizzò una maggiore deviazione del flusso dell'Amu Darya nel nuovo canale del Karakum. Il procedimento segnò un punto di non ritorno. La linea di galleggiamento dell'Aral iniziò a ritirarsi mentre l'acqua diventò salmastra e non adatta ai pesci, che si estinsero.

Lago d'Aral, il disastro ambientale

Conseguenze

   Oltre a segnare il crollo del settore locale della pesca, il prosciugamento del lago d'Aral ha fatto registrare un forte deterioramento della qualità ambientale. Con la scomparsa del lago è infatti venuta meno la sua capacità mitigatrice sul clima regionale, con la conseguenza di estati divenute più brevi e torride, e inverni prolungati, con temperature più rigide. Inoltre, i venti hanno mescolato cloruro di sodio con particelle cancerogene, filtrate nel terreno a seguito dei test sulle armi biologiche (nel sito di Aralsk, costruito sull'isola di Vozrozhdeniya e ora abbandonato, un tempo noto per il suo centro di test sulle armi biologiche)1 e del deflusso agricolo (l'acqua proveniente dai campi agricoli a causa dell'irrigazione, che scorrendo sulla terra può raccogliere e spostare sostanze contaminanti quali, ad esempio, i pesticidi). A causa dell'azione dei venti, le tossine dell'Aral sono state trovate nel flusso sanguigno dei pinguini antartici2.

   A seguito dei cambiamenti climatici e dell'inquinamento scaturito dal prosciugamento del lago, il Karakalpakstan – situato nella parte occidentale dell'Uzbekistan –, negli anni '80 registrava uno dei più alti tassi di cancro e mortalità infantile dell'Unione Sovietica3. Nel 2005, una diga costruita per contenere le acque del Syr Darya ha portato a un parziale recupero della parte settentrionale del lago del Kazakistan. Nel 2014, il lobo orientale del lago è scomparso per la prima volta, e negli anni successivi c'è stato un progressivo quanto inarrestabile ritiro delle acque.

Il futuro del deserto

   Con le comunità circostanti in ginocchio, nell'agosto 2022 è stato avviato un progetto volto a rilanciare la produzione agricola nelle aree degradate del bacino del lago d'Aral. Il progetto riguarderà specificamente le comunità vulnerabili che vivono nelle aree degradate del Karakalpakstan4. Il programma, che prevede di coprire un arco di tempo che va dal 2022 al 2026, punta a migliorare la resilienza delle comunità agricole ai cambiamenti climatici e sviluppare la loro capacità di adattamento al degrado del suolo. Al fine di raggiungere questi scopi, tra le altre cose, sono previste l'introduzione di colture resistenti allo stress climatico, nonché lo sviluppo di migliori pratiche nella gestione delle colture, del suolo e dell'acqua.


1 Anchita, Zhupankhan, A., Khaibullina, Z., Kabiyev, Y., Persson, K. and Tussupova, K., 2021. Health Impact of Drying Aral Sea: One Health and Socio-Economical Approach. Water, 13(22), p.3196. Consultabile al seguente link:https://doi.org/10.3390/w13223196 [Accesso 19 settembre 2022]

2 Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE), 2000. Environmental performance review of Kazakhstan. 1st ed. [PDF] New York ; Geneva, p.117. Disponibile al: <https://unece.org/DAM/env/epr/epr_studies/kazakhstan.pdf> [Accesso 16 marzo 2023].

3 Università delle Nazioni Unite, n.d. Social and economic changes. [online] Archive.unu.edu. Disponibile al: <https://archive.unu.edu/unupress/unupbooks/uu14re/uu14re0c.htm> [Accesso 16 marzo 2023].

4 Reliefweb.int. 2022. New project aims to boost agri-production in degraded areas of Aral Sea basin. [online] Disponibile al: <https://reliefweb.int/report/uzbekistan/new-project-aims-boost-agri-production-degraded-areas-aral-sea-basin-enar> [Accesso 19 settembre 2022].


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