Molte delle informazioni sugli scontri reperibili al momento sono frammentarie e appartenenti a organi di parte (filo-turchi, pro PKK, etc).
Con l'obiettivo dichiarato di eliminare la minaccia curda del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) dai confini con la Turchia, in data 1 giugno 2022 Erdoğan annuncia l'intenzione di avviare una operazione transfrontaliera turca nel nord della Siria. Erdoğan punta a realizzare quella che definisce “zona sicura”, un'area cuscinetto di 30 chilometri di profondità e che si estenderebbe lungo tutto il confine meridionale della Turchia.
Le dichiarazioni di Erdoğan su un intervento diretto in Siria arrivano parallelamente alla minaccia turca di porre il veto sull'adesione di Svezia e Finlandia alla NATO, ritenute troppo tolleranti con alcune figure legate al PKK curdo. Ankara chiede che Svezia e Finlandia interrompano il loro “sostegno” al partito curdo, estradando coloro che la Turchia accusa di terrorismo, vietando inoltre le manifestazioni pubbliche curde sul proprio territorio e revocando le restrizioni sulle esportazioni di armi avviate nel 2019 nei confronti della Turchia.
Nel discorso del primo di giugno, Erdoğan ha inoltre aggiunto che “Ripuliremo Tal Rifaat e Manbij dai terroristi e faremo lo stesso con altre regioni, passo dopo passo”. Le prime incursioni turche nel territorio siriano si concentrano infatti sulle aree di Tal Rifaat e Manbij, da 6 anni controllate dalle forze facenti parte della coalizione Forze Democratiche Siriane (FDS), e oggi considerate punti fortemente strategici.
La notte tra il primo e il secondo di giugno viene colpito un deposito di munizioni nel nord di Idlib, a Babsaka, città sotto il controllo della Hayat Tahrir al Sham (HTS), milizia fondamentalista con la quale la Turchia ha avuto recenti collaborazioni1. Non è chiaro chi abbia attaccato il deposito, ma si pensa a un possibile coinvolgimento russo.
عشرات القـ.ـتلى والجـ.ـرحى من مسـ.ـلحي ما يسمى "فيـ.ـلق الشـ.ـام" الموالي لتركيا، جراء انفـ.ـجار ضخم بمستودع أسلـ.ـحة وذخيرة في بلدة #بابسقا بريف #إدلب الشمالي
— SUNA (@SunaUnique) June 1, 2022
لا تزال الانفـ.ـجارات مستمرة pic.twitter.com/P896Hdrz4e
Il 2 giugno Rojava Network riporta che nel corso della mattinata elicotteri russi hanno perlustrato a bassa quota le aree di Tal Rifaat e dei villaggi limitrofi.
#Tel_Rifaat: Russian helicopters launched air patrols in Tel-Rifaat and surrounding villages today morning. pic.twitter.com/BS36CVHAYs
— Rojava Network (@RojavaNetwork) June 2, 2022
Islamic World News2 riferisce che le forze governative di Damasco si sarebbero spostate nella città di Tal Rifaat, supportate proprio dai velivoli russi, e che ciò lascerebbe intendere che sia in corso un accordo tra il governo di Assad e le FDS. Quella stessa sera l'esercito turco spara razzi luminosi per illuminare le aree attorno la città di Manbij. Questo seguente è il video che è girato su diversi gruppi facebook e account twitter.
🔴 عاجل
— الجبهة السورية (@jabha_sy) June 2, 2022
الجيش التركي يطلق قنابل مضيئة على خطوط التماس مع #منبج pic.twitter.com/AqDvs3gDb9
Seguono colpi di artiglieria pesante turca contro le postazioni delle FDS. Intanto nelle campagne di Raqqa vengono presi di mira obiettivi curdi, mentre batterie di artiglieria puntano a sud della città di Afrin, non distante da Tal Rifaat. Nel contesto di questi scontri, Rojava Media Center denuncia attacchi contro i civili da parte dell'esercito turco nel villaggio di Tinibe, nel distretto di Shera
#DOCUMENT..Civilians Targeted!
— Rojava Media - RMC (@Rojava_Media) June 3, 2022
A video showing the #Turkish occupation army directly targeting civilians. Dozens of howitzers are falling into the village of Tinibe in #Afrin's Shera district. As a result of the bombing, a 13-year-old boy was injured, dozens of sheep perished. pic.twitter.com/Nj6twyZMPF
Il 3 giugno l'agenzia di stampa russa Rusvesna riporta che, a seguito delle minacce di Erdoğan di lanciare un'operazione in Siria, l'esercito russo ha ridistribuito le proprie forze nell'area. Diversi sistemi missilistici e cannoni antiaerei Pantsir-S1 sono stati schierati nell'aeroporto di Kamishlié per supportare l'aviazione3. I rifornimenti russi nell'area seguono a un parziale ritiro registratosi a marzo, quando il Cremlino concentrava le proprie forze militari in Ucraina.
Il 4 giugno, sempre Rojava Media Center pubblica un video dei bombardamenti turchi sul villaggio Um al-Kêf, sostenendo che sarebbero state usate bombe a grappolo, vietate da 110 paesi secondo la convenzione di Oslo del 20084. Tuttavia né la Turchia né il governo della Siria hanno mai firmato la convenzione.
The village of Um al-Kêf in #Tel_Temir continues to be bombed by the #Turkish occupation state and mercenaries. Nearly 200 howitzers, mortars and rockets hit the village.#Rojava #Syria
— Rojava Media - RMC (@Rojava_Media) June 4, 2022
#Rojava_Media pic.twitter.com/UV8lGN6HPQ
Lo stesso giorno Rojava Network condivide un video dove apparirebbero soldati russi intenti a soccorrere i militari dell'esercito governativo siriano, feriti durante gli scontri con le forze turche nelle campagne di Tel-Tamr, nel nord-est della Siria.
#Tel_Tamr: Russian forces transport wounded Syrian government forces, who were targeted by the Turkish occupation in Tel-Tamr countryside pic.twitter.com/tbW7VQlqDO
— Rojava Network (@RojavaNetwork) June 4, 2022
L'Osservatorio siriano per i diritti umani riporta di scontri nelle campagne di Idlib che vedono esercito turco e ribelli della sala operativa Al-Fath Al-Mubin (gruppi d'opposizione al governo di Assad e jihadisti) combattere assieme contro le forze governative siriane5.
Ancora l'Osservatorio siriano per i diritti umani dichiara che il regime di Assad sta mobilitando le proprie forze, e pubblica un video che mostrerebbe carri armati e armamenti pesanti diretti verso le campagne settentrionali della città di Raqqa (il tweet è datato 5 giugno, ore 12:52 AM, ma il video allegato sarebbe stato registrato – presumibilmente – poche ore prime, la sera del 4 giugno).
“#SOHR camera” captures military reinforcement, including tanks and heavy weapons, brought in by regime forces to the northern countryside of Al-Raqqah pic.twitter.com/oCPKMoGXy4
— المرصد السوري لحقوق الإنسان (@syriahr) June 4, 2022
Sempre il 4 giugno, a sera inoltrata, Rojava Media Center riferisce che le forze governative siriane avrebbero sparato razzi luminosi sulla città di Afes, a sud-est di Idlib, lasciando ipotizzare una possibile e immediata iniziativa militare.
Light bombs were thrown at the front lines of the town of Efes, in the eastern countryside of #Idlib, by the #Syrian regime forces.
— Rojava Media - RMC (@Rojava_Media) June 4, 2022
Efes Map: (https://t.co/HL3KLLKhLH), pic.twitter.com/gnmqQDGNRk
Il 5 giugno Rojava Network twitta che le forze governative siriane avrebbero direzionato colpi di artiglieria verso le aree a sud della città di Idlib, dove sono dislocate basi turche. Intanto, nelle aree a nord di Aleppo, si assiste a un sempre più intenso pattugliamento effettuato da elicotteri russi.
#Tel_Rifaat: Intense flight of Russian helicopters at a low altitude over the villages of Al-Shahba areas, north of Aleppo, where the Turkish occupation threatened to launch an invasion. pic.twitter.com/lljU8tLbSy
— Rojava Network (@RojavaNetwork) June 5, 2022
Sempre il 5 giugno il comandante in capo delle FDS, Mazloum Abdi, annuncia la disponibilità delle FDS a una collaborazione con le forze governative di Assad, con l'intento di scongiurare una qualsiasi invasione turca sul territorio della Siria6. D'altronde lo stesso governo di Damasco vede le incursioni turche sul proprio territorio come azioni illecite, e in tal senso si era espresso il ministro degli esteri siriano a fine maggio 2022, quando le definiva “crimini di guerra”.
Lo stesso giorno l'Esercito nazionale siriano (SNA), coalizione di diversi gruppi ribelli d'opposizione al regime di Assad e finanziata dalla Turchia, rilascia un comunicato in cui afferma che “a seguito di un incontro tra le fazioni militari della città di Manbij […] è stato concordato di ripristinare l'ufficio militare della città di Manbij per guidare le operazioni di liberazione della città […]. La nostra gente è a Manbij.”
Il presunto comunicato della SNA arriva in concomitanza agli attacchi turchi contro i villaggi di Al-Hamra e Al-Boughaz, a ovest della città di Manbij7.
Il 6 giugno la prima pagina del quotidiano siriano filo-governativo Al-Watan sembrerebbe confermare l'escalation nelle aree settentrionali di Raqqa, dove "l'esercito [del governo di Assad] sta rafforzando le sue forze a nord di Raqqa".
1 Al-Kanj, S., 2022. Hayat Tahrir al-Sham hands over Islamic State jihadists to Turkey. [online] Al-Monitor: The Pulse of the Middle East. Disponibile al: <https://www.al-monitor.com/originals/2022/04/hayat-tahrir-al-sham-hands-over-islamic-state-jihadists-turkey> [Accesso 6 giugno 2022].
2 Islamic World News. 2022. Latest updates on northern Aleppo, 4 June 2022. [online] Disponibile al: <https://english.iswnews.com/24057/latest-updates-on-northern-aleppo-4-june-2022/> [Accesso 6 giugno 2022].
3 Rusvesna.su. 2022. Армия России перебрасывает силы после угроз Эрдогана начать наступление в Сирии (ФОТО). [online] Disponibile al: <https://rusvesna.su/news/1654189885> [Accesso 6 giugno 2022].
4 Nazioni Unite. n.d. Convention on Cluster Munitions – UNODA. [online] Disponibile al: <https://www.un.org/disarmament/convention-on-cluster-munitions/> [Accesso 6 giugno 2022].
5 Osservatorio siriano per i diritti umani. 2022. Turkish forces and “Al-Fath Al-Mubin” shell regime positions. [online] Disponibile al: <https://www.syriahr.com/en/254542/> [Accesso 6 giugno 2022].
6 Gebeily, M., 2022. Syria army should use air defences against Turkish invasion, U.S.-backed force says. [online] Reuters. Disponibile al: <https://www.reuters.com/world/middle-east/syria-army-should-use-air-defences-against-turkish-invasion-us-backed-sdf-says-2022-06-05/> [Accesso 6 giugno 2022].
7 Tweet di Rojava Media Center del 5 giugno 2022, ore 9:52 PM https://twitter.com/Rojava_Media/status/1533537161584197633
Link del post: